di Elettra Bugli
La preoccupazione mi pervade, il senso di colpa avanza, mi sento stretta, soffocata…devo scappare. Improvvisamente mi sento quella soffice e meravigliosa rosa gialla che mi regalasti, ma ora è appassita e riversa su un tavolo. Improvvisamente siamo spariti come cenere a fronte del vento d’autunno, è colpa mia. Ti ho cacciato, allontanato, respinto.
Avevo paura di essere veramente quella rosa: felice, con te.
L’inclinazione del cuore
Una rosa gialla che inerme giace accasciata sul bordo del mio tavolino, l’ho affidata al tempo come tuo ricordo o la speranza del tuo ritorno. Il silenzio assordante pervade la stanza e ristagno nel letto asfissiata dai ricordi e le dita che accarezzano una sagoma invisibile e tremano sopra questo ingombrante vuoto. Eravamo cuori nudi e sventurati davanti all’innocenza del primo affetto, ma tumefatti dalla mia tempesta. Silenzio vuoto silenzio. Manchi come l’acqua a quello spoglio fiore e mentre sospirando cade coglie che rosa non è perché pallida e scaduta come me e te.
di ELETTRA BUGLI