ADOLESCENTI VS COVID

È la socialità che ci rende ciò che siamo. L’uomo è per sua natura un essere sociale, ha bisogno del contatto con gli altri, di una relazione con i suoi pari. Quando un bisogno così fondamentale viene a mancare l’intera vita di quel soggetto viene messa “sotto sopra”.

Con la mancanza di un contatto tra coetanei non ci si riconosce più, si perde di vista la propria identità e si smarrisce tutta una parte di noi stessi.

Noi giovani abbiamo vissuto emozioni contrastanti e spesso anche a noi sconosciute: per questo abbiamo deciso di intervistare alcuni ragazzi delle superiori per capire e far comprendere come abbiano vissuto questo periodo di grande difficoltà sanitaria e sociale.

queste sono le voci di alcuni studenti di diverse scuole.

Come hai vissuto il primo lockdown?

<<Mi sembrava di vivere in una bolla, fuori dal mondo. Era un’atmosfera surreale, non ero coinvolta e sentivo di non appartenere alla situazione, non mi sembrava di vivere le cose che sentivo al telegiornale.>> Eleonora, 18 anni

ALONE” foto di Alessia Ghirardini

La difficoltà più grande che hai riscontrato durante il lockdown?

<<Ho trovato molta difficoltà nel relazionarmi con le persone attraverso internet e per questo avevo spesso sensi di colpa e insoddisfazione verso me stessa e verso la situazione.>> Anna, 17 anni

Come hai vissuto il luogo di casa? Coincide con il tuo posto sicuro? <<La mia casa non è un luogo sicuro, in realtà non ho un vero e proprio luogo sicuro perché dove trovo sicurezza è insieme ai miei migliori amici.>> Lara,16 anni

<<Solitamente passo tutto il mio tempo in camera quindi le cose non sono cambiate molto per me.>> Giovanni 19 anni <<Casa l’ho sempre considerata come luogo sicuro, e dopo il covid ho fatto ancora più fatica a distaccarmene.>> Anna, 17 anni

Come hai vissuto il rapporto con i tuoi familiari durante questo periodo?

<<Il rapporto con i miei genitori è rimasto stabile se non peggiorato perché era già una situazione difficile e stare in casa non ci ha aiutato.>> Lara 16 anni

<<Ho avuto più tempo da trascorrere insieme ai miei famigliari, ho apprezzato questa cosa.>> Filippo, 17 anni

<<Fastidio, non li sopportavo più e la famiglia mi stava stretta, volevo stare per conto mio.>> Riccardo 18 anni

“ESCAPE” foto di Eleonora Tamagnini

Cosa ti faceva andare avanti?

<<Senso di dovere, tutti si aspettavano così. Se gli altri andavano avanti che motivo avevo io di mollare?!>> Anna, 17 anni

Che percezione avevi del tempo?

<<Ho percepito il tempo come un loop in cui ogni giorno era uguale all’altro, non c’era cambiamento e sembrava che non finisse mai.>> Irene, 17 anni

<<A volte perdevo la concezione del tempo, arrivavo a sera che la giornata era già finita. non mi rendevo conto di ciò che dovevo fare e non riuscivo a organizzarmi, avevo perso i miei ritmi.>> Anna, 17 anni

C’è qualcosa che è cambiato in te? ti senti diverso/a da come eri prima della pandemia?

<<Sento di non poter ritornare più a come ero prima, sono delusa da me stessa, non mi sento all’altezza del mondo e delle aspettative degli altri.>> Laura, 17 anni

Come riuscivi a gestire lo stress, l’ansia e le emozioni negative?

<<Piangevo un sacco, mi aiutava a liberarmi da tutto e poi concentrarmi.>> Eleonora, 18 anni

<<Gestivo lo stress prendendomi delle pause guardando serie su netflix o giocando ai videogiochi.>> Giovanni 19 anni

“L’ ESSENZALE è INVISIBILE AGLI OCCHI”
foto di EMANUELE CIRO COZZOLINO

Che percezione avevi di te rispetto a tutto ciò che ti accadeva? Come ti sentivi?

<<Mi vedevo un corpo che camminava senza meta, giravo in tondo su me stessa ma ero ferma ai ricordi del passato, non riuscivo a costruirne di belli e non avevo obiettivi. vivevo la mia realtà in modo passivo perché non c’era niente da fare.>> Irene, 17 anni

<<A volte mi sentivo un’ameba, non provavo emozioni e stavo bene; ero estraniata dal mondo.>> Eleonora, 18 anni

E’ cambiato qualcosa nelle tue passioni rispetto a prima?

<<Ho riscoperto lo sport e la mia passione per il disegno. >> Lara 16 anni

<<Prima prendevo ispirazione da ciò che mi succedeva ma ora non ho più ispirazione, non mi piace più niente di quello che facevo prima.>> Irene, 17 anni

<<Lo sport mi piace di meno, ho più problemi con il cibo.>> Anna, 17 anni

Come hai vissuto i rapporti con i tuoi amici ?

<<Non avevo molti amici e non pensavo di trovare amiche femmine; ora ho molti amici e mi trovo bene anche nel vederli su meet. Il nostro gruppo si è formato durante il lockdown.>> Giovani 19 anni

Che cosa vuoi fare ora? Cosa ti ha insegnato?

<<Apprezzo di più i piccoli gesti e mi piace anche farli.>> Eleonora, 18 anni

Pensi che il covid ti abbia spronato o demoralizzato?

<<In parte mi ha demoralizzato, ho paura di non riuscire a raggiungere i miei obiettivi e non ottenere ciò che voglio. pensavo di essermi definita come persona e invece no.>> Anna, 17 anni

<<Apprezzo di più i piccoli gesti e mi piace anche farli.>

Cosa pensi che ti abbia lasciato il covid, quali sono le “cicatrici”?

<<Senso di insoddisfazione costante, accidia, delusione da me stessa. Il covid mi ha tolto tanto, tante esperienze e ora il mondo non mi piace più, mi sento inadatta e incapace di viverci; lo affronto con meno forza di quanto pensassi.>> Anna, 17 anni

<<Senso che la tristezza che ho ora ce l’avrò anche dopo, mi ha segnata. Ritornerò a stare bene ma non come prima, avrò comunque il ricordo di questo dolore tremendo.>> Irene, 17 anni

“PRIMAVERA” – foto di ALESSIA POSTORINO

Dalle risposte dei nostri coetanei sono emersi pensieri differenti tra di loro, emozioni contrastanti che hanno rivelato modi di vivere del tutto diversi. Alcuni ragazzi hanno sfruttato questo periodo per passare più tempo con i proprio famigliari, hanno tratto insegnamenti e scoperto nuove passioni, altri non hanno notato un evidente cambiamento in loro stessi mentre altri ancora sono stati profondamente segnati da questa esperienza e hanno mostrato meno resilienza di altri.

Quello che ci accomuna tutti quanti è il nostro essere adolescenti, che per definizione comprende varie sfumature che non possono essere banalizzate e riassunte in una frase, un termine, un concetto. Siamo adolescenti, siamo diversi, ma il nostro desiderio era quello di dar voce a tutti i ragazzi, alzare il sipario e finalmente parlare.

di Aurora Tognetti, Chiara Casaletti

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